Gli ionici e il problema dell' archè


Gli ionici e il problema dell'arché

La prima riflessione filosofica

La prima riflessione filosofica si sviluppa nella lonia intorno ai secoli VII-VI a.C. proprio per cercare una risposta a simili interrogativi. Coloro che inaugurano questo nuovo stile di pensiero sono Talete , Anassimandro e Anassimene, tutti e tre di Mileto, che a quel tempo era tra le più potenti e ricche città della lonia.
Possiamo tuttavia affermare con certezza che possedevano alcune fondamentali conoscenze di carattere tecnico-scientifico, ricevute dai sapienti della Media e della Babilonia. Si tramanda che Talete abbia previsto con largo anticipo delle eclissi e che Anassimandro abbia inventato la prima carta geografica e importato in Grecia, dall'Oriente, le conoscenze tecniche per costruire l'orologio solare, cioè lo strumento che sfrutta l'ombra creata dai raggi solari per indicare l'ora del giorno.

l'orologio solare

Essi sono, dunque, i primi agrimensori, geografi e tecnici dell'Occidente; ma a loro va soprattutto il merito di essersi interrogati per primi sulla natura multiforme e mutevole del mondo e di aver individuato una causa, un principio originario da cui tutte le cose derivano. 

Talete: l'acqua come principio originario

Non abbiamo notizia che Talete abbia scritto delle opere, ma sul suo conto circolano vari aneddoti, tramandati da filosofi posteriori. Come tramanda Erotodo, Talete agi anche come uomo politico, spingendo i Greci della Ionia a unirsi in uno Stato federativo con capitale Teo e, in qualità di matematico e fisico, scoprì diversi teoremi di geometria e le proprietà del magnete. Talete pensava che il principio primordiale fosse l'acqua, sulla base dell'osservazione e del buon senso che mostrano come ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza. Probabilmente l'esperienza originaria dell'acqua a cui Talete fa riferimento è quella del parto, dato che il neonato viene alla luce «rompendo le acque» che lo hanno accolto per nove mesi. 

Talete - Wikipedia
Talete

Il mondo, come un disco piatto o un'enorme zattera, fluttua sulle acque del mare. L'acqua è, pertanto, l'elemento fondamentale, ossia il principio di tutte le cose, e tutte le cose vi faranno ritorno quando periranno. Oueste idee non si discostano molto dai miti degli altri popoli mediterranei cheaffascinati dalla potenza dell'acqua, l'elemento di gran lunga più importante per la loro vita e civiltà, l'avevano divinizzata e posta come scaturigine di ogni cosa. 

Anassimandro: l'àpeiron come fondamento del reale

Con Anassimandro , concittadino e contemporaneo di Talete, la filosofia approfondisce la sua diversità dai miti cosmogonici. Egli, infatti, usò per primo il termine arché e individuò la sostanza primordiale, che è all'origine dell'universo, in un principio indeterminato detto ápeiron, parola che significa appunto "senza confini, "sconfinato". 
Anassimandro - PHILOSOPHICAL POWER
Anassimandro

Anassimandro si pone anche il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale. Egli ritiene che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria, chiamata in modo tradizionale Dike .
La separazione, infatti, è la causa della molteplicità e della differenza tra gli esseri, del loro contrasto e delle guerre. È per riparare a questo male - il male della differenza che è all'origine della nascita - che tutti gli esseri viventi devono morire e fare ritorno all'unità perduta

Anassimene: l'aria come principio delle cose

Anassimene si occupò di ricerche naturalistiche. Egli identificava il principio primo con l'aria o "respiro", paragonando la vita dell'universo alla vita dell'uomo: «Come l'anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l'aria circondano il mondo intero».
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Anassimene

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